L’impianto di Noiariis rappresenta la sintesi più significativa del know-how tecnologico e industriale della SECAB, che ha permesso la realizzazione di un’opera moderna, efficiente e perfettamente integrata nell’ambiente.
La centrale è stata progettata per garantire l’autosufficienza nelle forniture elettriche in vista dell’estensione della rete distributiva e dell’acquisizione di nuove utenze; completata in meno di 18 mesi è entrata in funzione nel marzo 2004, contribuendo in maniera significativa alla produzione energetica della Cooperativa.
L’impianto sfrutta il salto geodetico di circa 88 metri esistente rispetto allo scarico della centrale di Museis, ed interessa un’area compresa nel territorio dei Comuni di Cercivento e di Sutrio.
La centrale di Noiariis è alimentata dalle acque in uscita dalla centrale di Museis, che vengono quindi reimmesse nel But. Il prelievo idrico viene effettuato nel rigoroso rispetto dei limiti di legge, per il mantenimento costante del deflusso vitale per la fauna e la flora del fiume.
Nella centrale di produzione sono istallati 2 gruppi turbina di tipo Francis con generatori sincroni per una potenza di 2.576 kW.
La producibilità media annua ottenibile risulta pari a 9.700 MWh e rappresenta il 19% dell’intera produzione SECAB.
Ottimizzazione e razionalizzazione hanno segnato ogni fase del progetto e della realizzazione della centrale e vengono garantite anche nell’esercizio produttivo da un sistema di gestione e controllo computerizzato. L’intero impianto è monitorato in ogni singolo settore: i dati raccolti vengono elaborati per regolare in tempo reale tutte le apparecchiature della centrale - dai dispositivi idraulici delle opere di presa ai due gruppi turbina-generatore - massimizzando così la potenza prodotta, qualunque sia la portata disponibile.
L’impianto di adduzione, che si sviluppa per oltre 4.000 metri tra i comuni di Cercivento e Sutrio, è stato completamente interrato, rendendo di fatto nullo l’impatto ambientale e architettonico.
Il solo edificio della centrale “emerge” in località Noiariis, al di sopra delle opere di rilascio sul torrente But, con un semplice manufatto caratterizzato da rivestimenti esterni in legno e pietra locale che si inserisce naturalmente nell’ambiente circostante.
L’impianto di Noiariis nasce senza una propria opera di captazione d’acqua dall’alveo del torrente But, ma si inserisce con una serie di manufatti nella centrale di Museis captando parte delle acque scaricate. Tale situazione ha richiesto lo studio e la realizzazione di un nodo idraulico con manufatti in grado di evitare che eventuali guasti che si manifestino sulle opere idrauliche dell’impianto di monte portino al disservizio anche dell’impianto di valle garantendo non solo la funzionalità ed il corretto esercizio di entrambe le centrali ma anche il rilascio delle acque per l’osservanza delle portate di rispetto. Immediatamente a valle dell’edificio della centrale di Museis viene intercettato il flusso idrico uscente mediante una paratoia piana a comando oleodinamico, deviandolo, attraverso una condotta di raccordo in acciaio a monte della quale è ubicata un’ulteriore paratoia piana, direttamente alla vasca di carico della nuova centrale di Noiariis. Nel manufatto di carico, che per un corretto inserimento ambientale è stato realizzato completamente interrato e con dimensioni planimetriche di 150 m2, sono stati ricavati il vano per l’inserimento del sistema di dissipazione, il vano destinato ad ospitare i quadri di comando con relativa centralina oledinamica per l’azionamento dei dispositivi idraulici e quello che ospita la valvola a farfalla.
Dal manufatto di carico si diparte la condotta forzata in acciaio, completamente interrata ad una profondità media di posa a fondo scavo di circa 3 m con funzionamento idraulico in pressione, che segue parallelamente la sponda destra del But, a partire dalla località Museis fino a Noiariis con uno sviluppo di circa 4.088 m interessando 345 particelle catastali. L’opera di raccolta bonaria delle adesioni alla costituzione di servitù da parte dei proprietari dei fondi ha comportato un notevole impegno. La condotta è stata realizzata facendo uso di tubazioni in acciaio di diametro interno di 1.600 mm e dello spessore di 11,1 mm con rivestimento pesante; la lunghezza di ogni verga è 13,50 m, le estremità presentano giunti a bicchiere maschio-femmina, per un quantitativo complessivo di acciaio pari a 1.826.000 kg. Ogni singola tubazione è stata collegata mediante saldature circonferenziali a più passate, sottoposte ad accurati controlli ultrasonori, magnetoscopici e scintillografici. Lo sviluppo dei cordoni di saldatura è di 4,5 km.
Le tubazioni sono state trasportate in loco mediante 310 autoarticolati in circa tre mesi. Di fatto la condotta è stata posata in meno di otto mesi; solo la parte terminale, per problemi di carattere geologico, è stata completamente blindata con una struttura in calcestruzzo armato il che ha comportato un allungamento dei tempi di ultimazione. La formazione della sede di posa della condotta forzata ha richiesto la movimentazione di 83.000 m3 di materiale di scavo e l’utilizzo di 2.830 m3 di calcestruzzo e 142.000 kg di acciaio per la costruzione dei manufatti in subalveo di attraversamento del rio Gladegna e del rio Saustri. Si è inoltre dovuto effettuare l’attraversamento della S.S. 465 (4). Il tracciato, che ha interessato ampie zone coltivate a prato, ha comportato l’adozione di particolari modalità operative discusse preventivamente con i proprietari dei fondi.
L’edificio centrale sorge a Noiariis, nel Comune di Sutrio, in sponda orografica destra del torrente But, in prossimità della strada comunale che si stacca dalla statale 52 bis e che conduce alle frazioni di Noiariis e Priola. La particolare ubicazione dell’edificio centrale e la necessità di utilizzare il massimo salto idraulico disponibile, visto che il sito individuato è posto su un terrazzo alluvionale che presenta un dislivello rispetto al sottostante alveo del torrente But di circa 10 m, hanno comportato una lunga riflessione e la ricerca della soluzione più consona al luogo ed alle funzioni svolte dall’edificio. L’evoluzione progettuale è legata anche alla volontà di rispettare un’accresciuta e generalizzata sensibilità ambientale. Da un edificio prefabbricato a due piani, uno interrato ed uno esterno con copertura a doppia falda, dopo una prima revisione che prevedeva una struttura completamente interrata si è giunti alla soluzione attuale giustificata dall’ottimizzazione degli spazi funzionali e da un corretto inserimento nell’ambiente di tutto l’insieme. La sopraelevazione massima della centrale, rispetto al profilo originario del terreno, è inferiore a 3 m, i rivestimenti esterni sono realizzati in legno e pietra locale, il terreno circostante è stato completamente inerbito dopo l’ultimazione dei lavori.
Dal momento della sua entrata in servizio a pieno regime la centrale di Noiariis ha determinato un aumento della produzione di energia SECAB di oltre il 20%, con una media superiore ai 10 milioni di kiloWatt ora/anno: una quantità di energia che corrisponde a quella ottenibile dalla combustione di quasi 2.000 tonnellate di gasolio. Abbiamo evitato in questo modo l’emissione in atmosfera di 5200 tonnellate di anidride carbonica - ogni anno.
In fase di progettazione è stata posta particolare attenzione alla definizione del numero e della taglia dei gruppi di produzione, tenendo conto delle portate derivabili dalla centrale di Museis e dei nuovi vincoli imposti in materia di rilascio. Sono stati pertanto installati due gruppi di grandezza diversa al fine di ottimizzare i rendimenti sia nei periodi di magra che nei periodi di morbida, dando in questo modo estrema flessibilità all’impianto. L’edificio centrale, della volumetria complessiva di 2.170 m3 e della superficie calpestabile di 403 m2, si sviluppa su due livelli. Al piano terra, posto a quota 500,44 m s.l.m., sono stati ricavati i locali tecnici per l’alloggiamento dei trasformatori elevatori per una potenza nominale complessiva di 4.300 kVA alla tensione primaria di 660 V e secondaria di 20 kV con isolamento in olio, il trasformatore per i servizi ausiliari della potenza nominale di 100 kVA con isolamento in resina, i quadri in media tensione, nonché alcuni vani di servizio.
Al piano interrato, posto a quota 492,37 m s.l.m., sono stati ricavati gli spazi per l’alloggiamento delle due turbine tipo Francis ad asse orizzontale aventi potenza nominale all’asse turbina rispettivamente di 1.903 kW alla velocità nominale di 750 giri/min per il primo gruppo e 786 kW alla velocità nominale di 1.000 giri/min per il secondo gruppo, dei generatori che in relazione alla possibilità di garantire il servizio della rete in isola sono del tipo sincrono aventi potenza nominale rispettivamente di 2.220 kVA per il primo gruppo e 1.000 kVA per il secondo gruppo, dei quadri di comando e controllo e del sistema di automazione, nonché delle apparecchiature accessorie all’impianto quali valvole a farfalla, centralina oleodinamica per la regolazione e lubrificazione dei gruppi e del sistema di dissipazione. Nel solaio di questo piano è stata ricavata infine un botola delle dimensioni di 3,00 x 4,00 m che permette lo spostamento dei macchinari da un piano all’altro.
Corsi d’acqua
Torrente Bût, rio Aracli
Entrata in funzione
2004
Produzione media annuale
9.700 MWh
Turbine
2 Francis